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Napolitano
Giuseppe (Minturno 1949), poeta e saggista, vive a Formia. Laureato in Lettere
a Roma con una tesi sul Teatro surrealista francese, ha insegnato per 33 anni
nelle scuole superiori. Ha diverse pubblicazioni al suo attivo: Momenti
(1970), Dentro l'orma (1978, antologia del
decennio 1967-77), Maschera (1978, premio
Casa Hirta), Il giardino di Afrodite (1984,
tr. di lirici greci), Libro
d'amore di Catullo (1986), Se rincorri un po' di ieri nel
domani (1989, antologia del decennio 1978-87, che ha ottenuto i
premi: "Anthos" Isernia e "San Valentino" Terni), Haiku
(1990), E poi... / Et puis (1991, con
tr. in francese), La novella del buon vecchio e
della bella fanciulla (1991, saggio sulle novelle di Svevo), Insieme
a una ragazza che ci stia (1993), Creatura
(1993, premio "A. Gatto"), Orazio. Misura di
vita (1993, tr.), Poesia / non poesia
(1993, premio "Portico di Onofrio"), Cenere.
Nicola Napolitano nel giudizio dei lettori (1994, saggi), Gaeta.
17 cartoline (1996, con disegni di M. Magliozzi), Parola
di parole (1998, premio "Circe" Sabaudia), Ritornello
di apparenze / Refren de aparente (1998, con tr. in rumeno), Cuore
di sabbia (1998, premio "Fiera vesuviana" San Gennaro
Vesuviano), Gaeta, ieri e oggi (1998),
Partita (1999), Senza rimedio / Sin remedio
(2000, con tr. in spagnolo), I nostri anni via
in un sospiro / Our Years Vanish as a Sigh (2000, trenta poesie di
John Deane), Equilibrio variabile / Equilibrio variable
(2000, con tr. in spagnolo),
Passi, pensieri di poesia (2001), Passaggi,
cinque piccoli libri (2002, premio "Laurentum", Roma), Sextines de Campodimele /
Sestine di Campodimele (2002, tr. dall'originale di Nicole
Drano Stamberg), Insieme a te io sono nato ancora
(2003, 25 variazioni per la figlia Gabriella), Alla
riva del tempo (2005), Vita scoperta nel
dire / Vie à travers la parole (2005, tr. in francese),
Tempo letterario (2006). Ha fondato una
propria etichetta editoriale “la stanza del poeta” nella quale pubblica
testi suoi (La pietà del dire,
Il treno dei poeti,
Il tempo ritrovato. Poesie dell’adolescenza) e di altri autori: G.
Drano, S. Cervone, N. Napolitano, C. Vitale, E Burgos, I. Di Ianni. È stato
tradotto in spagnolo, francese, rumeno, tedesco, inglese, greco, esperanto.
Sulla sua produzione letteraria hanno scritto, tra gli altri: G.
Bárberi Squarotti «Il suo è un lirismo spesso acceso e vibrante,
che però giunge a risultati migliori quando si fa più secco ed essenziale,
intriso di sentenziosità, quasi epigrammatico, come accade nei testi più
recenti.»; M. Carlino «Ecco, la poesia
diventa in questo modo una sfida contro il tempo, una sfida che ci consente di
restituire un senso, di ritrovare tutti gli elementi al posto giusto, tutte le
nostre figure di riferimento al posto giusto, ma nella consapevolezza per
l’appunto che questa sfida è incessante, che volta per volta noi dobbiamo
rilanciare la sfida della parola, volta per volta metterci in ascolto di quella
parola che ricostituisce unitario il puzzle frammentario e smembrato della
nostra esistenza.»; R. Cerminara «L'idea di fondo
comunicata da queste poesie è che solo la parola può riempire la scena vuota
del mondo e le ipotetiche apparizioni dei fatti e delle cose spariscono fuori
dal contesto se la parola non le sfiora e le vivifica ponendole al nostro
orizzonte.»; S. Di Spigno «Ed è proprio
l'idea del gioco, con tutte le sue implicazioni semantiche che fatalmente
conducono al significato ultimo dell'esistenza, a dominare questa poesia, il suo
volersi liberare dall'attrito dell'esistere con l'attrito della scrittura. E si
scopre che la materia di questo cantare è il cantare stesso, e che all'ipotesi
più o meno remota della poesia è collegata la propria capacità di esistere, di
saper cogliere le sfumature del vivente, di sapere e volere 'giocare' con la
vita anche quando i giochi siano già fatti e i patti ormai scoperti.»; G. Manacorda
«N. riflette, soffre, ma la sua poesia non è mai lamento, poiché l'espressione è
sempre netta, il verso non maschera il tema ma lo enuncia con un'emozione che è
fredda e commossa insieme. Forse lo aiuta la familiarità con i classici di cui
si trova in questi versi più d'una traccia.»; A. Spagnuolo «Con
il definirsi di alcuni ritmi si accumulano intorno all'io protagonista le
sequenze di minimi episodi, che tentano di determinare, con acume e sagacia, il
contrasto fra i motivi privati e quelli pubblici, ove il linguaggio, attingendo
con equilibrio sia al lessico burocratico sia al lessico economico, si spoglia
di ogni riflesso sublime e tormenta il lettore per coinvolgerlo ideologicamente
nelle nebbie dell'indicibile.». È stato insignito nel 1990 dell'onorificenza
del "Cimento d'oro".
- www.giuseppenapolitano.it
-
www.eldigoras.com/pdi/01gnapolitano01
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